Emicrania: quando e come curarla
Alfredo Costa, Dipartimento di Scienze Neurologiche, Istituto Neurologico Mondino , Università di Pavia
Secondo le indicazioni delle Linee Guida, pubblicate dalla Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC), l'approccio terapeutico al malato emicranico viene suddiviso in tre momenti: 1) identificazione dei fattori scatenanti e/o favorenti gli attacchi;
2) assunzione di misure precauzionali;
3) identificazione di un'idonea terapia sintomatica e/o di profilassi.
Premessa indispensabile per tutti e tre i momenti è il monitoraggio da parte del paziente della propria sintomatologia per alcuni mesi mediante apposite carte diario su cui andranno indicati frequenza, intensità, durata delle crisi, intensità dei sintomi di accompagnamento, consumo di analgesici o altri farmaci, intervento di fattori/situazioni scatenanti o favorenti.
E' opinione comune che gli attacchi emicranici sono spesso innescati da fattori o situazioni ricorrenti. Il primo passo verso un corretto approccio terapeutico all'emicrania consiste nell'indirizzare il soggetto verso più adeguate norme igieniche di vita e nell'istruirlo in merito ai comportamenti da adottare. ( 2000 )