Effetto del 17 alfa-Idrossiprogesterone caproato sull’intolleranza al glucosio in gravidanza
Uno studio retrospettivo di coorte ha valutato se il trattamento con 17 alfa-Idrossiprogesterone caproato ( Lentogest; 17 OH-P ) in gravidanza fosse in grado di aumentare la frequenza di screening anomali di glucosio e di diabete mellito gestazionale.
Le donne con diabete pre-gestazionale e le gestazioni multiple sono state escluse.
Le donne esposte a 17 alfa-Idrossiprogesterone caproato sono state associate in modo casuale a 3 controlli non-esposti al farmaco, simili per età materna e indice di massa corporea pre-gravidanza.
Gli esiti principali erano rappresentati da un risultato anomalo nel test di carico orale con 50 mg di glucosio ( almeno 135 mg ) e dal diabete mellito gestazionale ( test di carico orale con 50 mg di glucosio a 1 ora di almeno 200 mg/dL oppure due o più valori anomali in un test di tolleranza al glucosio a 3 ore con 100 g di glucosio orale ).
Un totale di 110 donne esposte a 17 alfa-Idrossiprogesterone caproato sono state confrontate con 330 controlli.
La razza della madre è risultata simile tra le donne esposte e i controlli ( 46% versus 39% afro-americane, 17% vs 18% ispaniche, 36% vs 40% bianche; P=0.57 ).
Test anomali di tolleranza al glucosio a 1 ora sono risultati più frequenti nel gruppo 17 alfa-Idrossiprogesterone caproato ( 23.6% vs 11.2%; P
Il 17 alfa-Idrossiprogesterone caproato è rimasto indipendentemente associato alla diagnosi di diabete mellito gestazionale ( odds ratio, OR=3.3 ) in un’analisi di regressione logistica condizionale multipla controllata per età e razza materna, indice di massa corporea e parità.
In conclusione, le donne che hanno ricevuto dosi settimanali di 17 alfa-Idrossiprogesterone caproato hanno mostrato più frequentemente risultati anomali al test di tolleranza al glucosio rispetto ai controlli non-esposti.
Questi risultati sono in linea con i dati pubblicati riguardo all’effetto del Progesterone sulla resistenza insulinica. ( Xagena2009 )
Waters T P et al, Obstet Gynecol 2009; 114: 45-49
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