Trattamento della malattia parodontale in gravidanza
I ricercatori dell’University of Western Australia di Perth ( Australia ) hanno condotto uno studio a singolo Centro per valutare se il trattamento della malattia parodontale fosse in grado di prevenire la nascita pre-termine e altre complicazioni maggiori della gravidanza.
Le donne identificate come a rischio sulla base della loro storia ( n=3.737 ) sono state esaminate per la presenza di malattia parodontale.
Circa 1.000 donne con malattia parodontale sono state assegnate in maniera casuale a ricevere trattamento per la cura della malattia con inizio attorno alla settimana 20 di gestazione ( n=542 ) o 6 settimane dopo il termine della gravidanza ( n=540; gruppo controllo ).
Il trattamento ha incluso rimozione meccanica del biofilm orale associata a istruzioni per l’igiene orale e spinta motivazionale con un minimo di 3 visite settimanali e con ulteriori visite se richieste.
Non sono state osservate differenze tra il gruppo controllo e quello trattamento in nascite pre-termine ( 9.3% versus 9.7%; odds ratio [ OR ] 1.05; P=0.81 ), peso alla nascita ( 3.450 vs 3.410 g; P=0.12 ), pre-eclampsia ( 4.1% vs 3.4%; OR=0.82; P=0.55 ) o altri endpoint ostetrici.
Si sono verificati 4 episodi insipiegabili di bambini nati morti nel gruppo controllo e nessuna gravidanza è stata persa nel gruppo trattato ( P=0.12 ).
Le misure di benessere fetale e neonatale sono risultate simili nei 2 gruppi, inclusi i tassi di anomalie cardiache fetali ( P=0.26 ), la flussimetria dell’arteria ombelicale ( P=0.96 ) e i valori dei gas nel sangue dell’arteria ombelicale ( P=0.37 ).
Il trattamento parodontale è risultato molto efficace nel migliorare lo stato di salute delle gengive ( P
In conclusione, l’evidenza fornita dallo studio non è a sostegno dell’ipotesi che il trattamento della malattia parodontale durante la gravidanza prevenga la nascita pre-termine, la restrizione della crescita fetale o la preeclampsia.
Il trattamento parodontale non si è rivelato rischioso per le donne in gravidanza. ( Xagena2009 )
Newnham JP et al, Obstet Gynecol 2009; 114: 1239-1248
Gyne2009