Diagnosi clinica e strumentale della mammella
L’esame clinico della mammella deve essere effettuato entro 7-10 giorni dall’inizio del ciclo mestruale.
L’esame clinico avviene mediante:
Ispezione - L’operatore va a valutare l’eventuale presenza di retrazione cutanea e/o del capezzolo, l’eventuale presenza di cute a buccia d’arancia e modificazioni morfologiche della mammella.
Palpazione - Con la paziente in posizione supina e con le mani incrociate dietro alla testa; serve a valutare l’eventuale presenza di noduli;
Valutazione di secrezione dal capezzolo - Con leggera spremitura dello stesso si valuta se vi sono delle secrezioni anomale;
Valutazione della la regione ascellare - Per ricercare eventuali linfoadenopatie.
Mammografia
È una radiografia utilizzata per ricercare lesioni mammarie ed è la prima modalità di imaging in tutti i casi in cui si sospetta la presenza di una lesione neoplastica.
La sua accuratezza diagnostica è elevatissima ma è limitata nelle donne sotto i 40 anni perché presentano il cosiddetto seno denso giovanile ( la ghiandola presenta molta acqua ).
Segni radiologici indicativi di neoplasia mammaria sono: micro calcificazioni e formazioni nodulari a margini sfumati o spiculari.
Ecografia
Rappresenta la principale indagine complementare in epoca premenopausale.
L’ecografia viene utilizzata per i noduli palpabili ma non evidenziati alla mammografia, come integrazione diagnostica in caso di insufficiente accuratezza della mammografia, in corso di lesioni flogistiche, per la valutazione delle mammelle che hanno subito un intervento di mastoplastica e come guida in caso di biopsie ad ago sottile.
Risonanza magnetica
È un mezzo di indagine usato solo in certe situazioni perché molto costoso.
Le possibili indicazioni di risonanza megnetica sono: in caso di presenza di linfadenopatia ascellare senza riscontro della lesione mammaria primaria; identificazione di recidiva di carcinoma mammario; valutazione della risposta alla chemioterapia e screening nelle donne con predisposizione genetica al carcinoma mammario.
Nei casi in cui ci si trova di fronte ad una lesione nodulare non palpabile ma evidenziata alla mammografia, la biopsia/chirurgia può essere guidata mediante varie procedure.
Queste tecniche sono rappresentate da: centratura radiologica con filo metallico( un filo metallico con punta ad uncino viene introdotto vicino alla lesione sotto controllo radiologico; il filo permetterà così al chirurgo di individuare ed eliminare il nodulo ) ; biopsia ad ago sottile( sotto guida ecografica o radiologica vengono aspirate cellule per esame citologico ), biopsia stereotassica con core needle ( eseguita con aghi di calibro più grande rispetto alla tecnica con ago sottile e avviene sotto guida stereotassica mammografica ).( Xagena2010 )
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