Effetto della riduzione della pressione sanguigna sulla progressione della nefropatia ipertensiva
L’ipertensione è una causa principale di malattia renale a ultimo stadio.
Lo studio AASK ( African American Study of Kidney Disease and Hypertension Study ) ha confrontato gli effetti di due livelli di controllo della pressione sanguigna e di 3 classi di farmaci antipertensivi sul declino della velocità di filtrazione glomerulare ( GFR , glomerular filtration rate ).
Sono stati arruolati 1.094 afro-americani, di età compresa tra i 18 e i 70 anni affetti da nefropatia ipertensiva ( GFR : 20-65 mL/min per 1,73m(2) ).
Il periodo di osservazione è stato di 3-6,4 anni.
I pazienti sono stati assegnati in modo random ad uno dei due obiettivi di pressione arteriosa media: 102-107 mmHg (n=554) o < 92 mmHg (n=540); e a 3 diversi trattamenti farmacologici : Metoprololo, un beta-bloccante, ( 50-200 mg/die; n=441 ); Ramipril, un Ace Inibitore, ( 2,5 mg/die; n=436 ), Amlodipina, un calcio-antagonista ( 5-10 mg/die; n=217 ).
Nel gruppo che aveva come obiettivo il più basso valore di pressione arteriosa, non è stato osservato alcun beneficio aggiuntivo nel rallentamento della progressione della nefrosclerosi ipertensiva.
Il Ramipril è sembrato essere più efficace del beta-bloccante e del calcio-antagonista diidropiridinico nel rallentare il declino della velocità di filtrazione glomerulare. ( Xagena2002 )
Wright JT et al, JAMA 2002 ; 288 : 2421 – 2431