Avvertenze nell’uso del Rosiglitazone e del Pioglitazone
I tiazolidinedioni, Rosiglitazone e Pioglitazone, sono una nuova classe di farmaci antidiabetici, che aumentano la sensibilità all’Insulina nel fegato, nel tessuto adiposo e nei muscoli.
Entrambi i farmaci sono indicati nel diabete di tipo 2, nei pazienti con insufficiente controllo glicemico in associazione a Metformina o una Sulfonilurea.
Il Troglitazone, un altro taizolidinedione, è stato ritirato dal commercio nel 1997 a causa di insorgenza di grave epatotossicità.
Con il Rosiglitazone ed il Pioglitazone ci sono stati ad oggi rari report di disfunzione epatocellulare, sebbene una relazione causale non è stata ancora stabilita.
Inoltre è stato osservato un aumento di peso e di ritenzione di liquidi, che possono esacerbare o precipitare l’insufficienza cardiaca nei pazienti sensibili.
Il Servizio di Farmacovigilanza inglese, MCA, ha ricevuto finora 266 segnalazioni di effetti indesiderati con l’uso di questi farmaci ( 249 con il Rosiglitazone, 17 con il Pioglitazone).
I più frequenti effetti indesiderati sono stati: vomito, diarrea, crampi muscolari, palpitazioni, edema, aumento di peso, cefalea, dispnea, vertigini, prurito, alterazioni della funzione epatica, ipercoelsterolemia.
Il Rosiglitazone ed il Piogliazone non dovrebbero essere impiegati in: 1) pazienti con insufficienza cardiaca o storia di insufficienza cardiaca; 2) pazienti con disfunzione epatica; 3) in associazione all’Insulina.
Viene raccomandata la misurazione degli enzimi epatici prima di iniziare il trattamento con questi farmaci ed ogni due mesi, per il primo anno.
Fonte: MCA, Medicines Control Agency, 2001
( Xagena2001 )