Effetto dell'Aspirina sui decessi associati alla sepsi negli anziani sani: studio ANTISEPSIS
La sepsi è un grave problema di salute globale e una delle principali cause di morte e disabilità. La disponibilità di una semplice strategia preventiva basata sulla comunità potrebbe ridurre sostanzialmente il peso della sepsi.
E' stato valutato se l'Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) a basso dosaggio riduca i decessi o i ricoveri ospedalieri associati a sepsi negli anziani.
ANTISEPSIS era un sottostudio di ASPREE ( uno studio di prevenzione primaria controllato randomizzato di Aspirina a basso dosaggio, 100 mg al giorno, rispetto al placebo negli anziani residenti in comunità condotto in Australia e negli Stati Uniti ), con la coorte australiana inclusa nel sottostudio ANTISEPSIS.
I criteri di inclusione erano partecipanti di almeno 70 anni che non avevano malattie gravi. I partecipanti, i ricercatori e il personale non conoscevano l’assegnazione del trattamento.
Gruppi di ricercatori clinici specialisti hanno valutato i potenziali eventi di sepsi per stabilire se soddisfacessero l'endpoint primario di morte associata alla sepsi.
Tra il 2010 e il 2014, su 20.288 individui valutati per l'idoneità, sono stati arruolati 16.703 partecipanti di età pari o superiore a 70 anni all'ingresso nello studio e sono stati seguiti per una mediana di 4-6 anni.
8.322 partecipanti ( 49.8% ) sono stati assegnati a ricevere Aspirina e 8.381 ( 50.2% ) placebo.
203 decessi sono stati considerati associati alla sepsi.
L'analisi univariata ha mostrato tassi simili di morte associata a sepsi nei due gruppi di studio ( hazard ratio per l'Aspirina vs placebo, HR=1.08; P=0.57 ).
Gli eventi avversi erano stati precedentemente segnalati nello studio ASPREE.
Il trattamento quotidiano con Aspirina a basso dosaggio non ha ridotto i decessi associati alla sepsi negli anziani residenti in comunità.
I risultati non supportano l'uso dell'Aspirina come strategia di prevenzione primaria per ridurre il carico di sepsi in questa popolazione. ( Xagena2021 )
Eisen DP et al, Lancet Respiratory Medicine 2021; 9: 186-195
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