L’uso delle statine non sembra essere associato all’incidenza di tumore mammario
Nonostante osservazioni sperimentali secondo le quali le statine, note anche come inibitori dell’HMGCoA riduttasi, avrebbero attività antitumorali, gli studi clinici hanno raggiunto conclusioni discordanti riguardo alla relazione tra impiego di statine e rischio di tumore alla mammella.
Uno studio coordinato da Ricercatori della Pittsburgh University ha esaminato l’esistenza di questa associazione su 156.351 donne in postmenopausa, arruolate nel Women’s Health Initiative.
Durante un periodo di follow-up di 6.7 anni si sono presentati 4.383 casi di tumore mammario invasivo.
Le statine erano usate dal 75% ( n = 11.710 ) delle donne della coorte.
L’incidenza di carcinoma mammario è stata di 4.05 per 1000 persone-anno tra coloro che hanno fatto uso di statine e 4.28 per 1000 persone-anno tra le non utilizzatrici.
Nei modelli multivariati, l’hazard ratio ( HR ) di tumore alla mammella tra gli utilizzatori di statine rispetto ai non utilizzatori è stato 0.91 ( p = 0.21 ).
Non è stato osservato alcun trend di rischio riguardo alla durata dell’uso delle statine, con HR = 0.80 per un impiego inferiore ad 1 anno, HR = 0.99 per un impiego compreso tra 1 anno e meno di 3 anni, HR = 0.94 per un impiego pari o superiore a 3 anni.
Le statine idrofobiche ( Simvastatina, Lovastatina e Fluvastatina ) sono state impiegate da 8.106 donne, e il loro uso è risultato associato ad un’incidenza di tumore mammario inferiore al 18% ( HR = 0.82; p = 0.02 ).
Mentre l’uso di altre statine ( Pravastatina e Atorvastatina ) o di farmaci ipolipemizzanti diversi dalle statine non era associata all’incidenza di tumore mammario.
Gli Autori hanno concluso che l’uso di statine non era associato all’incidenza di tumore mammario invasivo.
Secondo questo studio, le statine idrofobiche potrebbero essere associate ad una più bassa incidenza di tumore alla mammella. ( Xagena2006 )
Cauley JA et al, J Nat Cancer Inst 2006; 98: 700-707
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