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Correlazioni in Medicina



Leucemia acuta e mielodisplasia dopo chemioterapia adiuvante per tumore alla mammella: remissioni durature dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche


Benchè le leucemie secondarie acute e la sindrome mielodisplasica siano complicazioni note della chemioterapia adiuvante per il tumore alla mammella, l’esito del trattamento di queste patologie secondarie non è al momento chiaro.

Un gruppo di ricercatori ha esaminato le caratteristiche cliniche e patologiche cosi come i risultati del trattamento in una serie di pazienti con leucemia acuta/mielodisplasia insorte dopo chemioterapia adiuvante per tumore del seno.

Sono state incluse nello studio pazienti che si erano rivolte al City of Hope National Medical Center di Duarte ( Stati Uniti ) in un periodo di 5 anni per il trattamento di leucemia acuta/mielodisplasia, e che erano state trattate con chemioterapia adiuvante per carcinoma mammario.

Sono state identificate 15 donne ( 14 con leucemia acuta e 1 con sindrome mielodisplasica ), 7 delle quali hanno ricevuto antracicline, Ciclofosfamide e un taxano.

Dieci pazienti hanno sviluppato leucemia acuta o mielodisplasia. con un periodo di latenza uguale o inferiore a 2 anni dall’inizio della chemioterapia.

Benchè i riarrangiamenti della leucemia a linea mista risultassero le anomalie cromosomiche più frequenti ( 8 pazienti su 15 ), sono state identificate anche altre anomalie cromosomiche.

Delle 15 pazienti, 12 sono state sottoposte a trapianto di cellule staminali ematopoietiche ( 11 trapianti allogenici e 1 autologo ) e di queste 12 pazienti trapiantate, 11 erano in remissione al follow-up mediano di 20.4 mesi ( intervallo 4.4-53.3 mesi ).

In conclusione, remissioni durature possono essere raggiunte in pazienti che sviluppano leucemia acuta o mielodisplasia secondarie a chemioterapia adiuvante per tumore mammario e possono essere sottoposte a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche.
Questi risultati hanno indicato che il trapianto di cellule staminali ematopoietiche dovrebbe essere preso in considerazione precocemente nella gestione delle pazienti che sono candidate per la procedura. ( Xagena2009 )

Pullarkat V et al, Ann Oncol 2009; 20: 2000-2006


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