Trattamento di mantenimento con Azatioprina nella colite ulcerosa: esiti e fattori predittivi dopo interruzione del farmaco
Non è chiaro se la durata del trattamento di mantenimento con Azatioprina ( Imuran ) influenzi l’esito della colite ulcerosa.
I Ricercatori dell’Ospedale Universitario Luigi Sacco di Milano, hanno studiato gli esiti clinici e i fattori predittivi dopo l’interruzione del trattamento nella colite ulcerosa.
Nello studio multicentrico, osservazionale e retrospettivo, 127 pazienti italiani con colite ulcerosa, in remissione libera da steroidi al momento dell’interruzione del trattamento con Azatioprina, sono stati seguiti per un periodo mediano di 55 mesi o fino alla ricaduta.
La frequenza di ricaduta clinica o colectomia dopo interruzione del trattamento con Azatioprina è stata analizzata in accordo con variabili demografiche, cliniche ed endoscopiche.
Dopo l’interruzione del trattamento con Azatioprina, un terzo dei pazienti ha mostrato recidiva entro 12 mesi, metà dei pazienti entro 2 anni e due terzi entro 5 anni.
Dopo l’analisi a variabili multiple, i predittori di recidiva dopo interruzione del trattamento sono stati: mancanza di remissione sostenuta durante la terapia di mantenimento con Azatioprina ( hazard ratio, HR=2.350; P=0.001 ), colite estesa ( HR=1.793; P=0.028 vs colite del lato sinistro; HR=2.024; P=0.023 vs colite distale ) e durata del trattamento, con i trattamenti brevi ( 3-6 mesi ) più svantaggiosi rispetto a quelli superiori a 48 mesi ( HR=2.783; P=0.008 ).
L’uso concomitante di aminosalicilati era l’unico predittore di remissione sostenuta durante la terapia con Azatioprina ( P=0.009 ).
Il tasso generale di colectomia è stato del 10%.
I predittori di colectomia sono stati la tossicità legata al farmaco in quanto causa di interruzione del trattamento con Azatioprina ( P=0.041 ), l’assenza di terapia farmacologica dopo Azatioprina ( P=0.031 ) e la durata del trattamento ( P
In conclusione, l’interruzione del trattamento con Azatioprina, mentre la colite ulcerosa è in remissione, è associata a un più alto tasso di recidiva.
Estensione della malattia, mancanza di remissione sostenuta durante il trattamento con Azatioprina e l’interruzione della terapia a causa della tossicità potrebbero essere utilizzati per stratificare il rischio di recidiva.
L’uso concomitante di aminosalicilati è risultato vantaggioso. ( Xagena2009 )
Cassinotti A et al, Am J Gastroenterol 2009; 104: 2760-2767
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